Tutti gli anni gennaio arriva con un diluvio di previsioni di mercato. Le domande ormai le conosciamo: Siamo arrivati a una svolta nell’economia? Stiamo andando verso un mercato rialzista o ribassista? Quando cominceranno a ridurre i tassi le banche centrali? Le condizioni di liquidità miglioreranno o peggioreranno?
Con il passare del tempo, gli investitori si imbatteranno nei classici proverbi del mercato finanziario come "sell in may and go away” (vendi a maggio e vattene via), sulla base della dubbia idea che durante i mesi estivi è meglio evitare i mercati azionari e stare liquidi. Alla base di tutto c'è l'idea del "market timing" - un approccio agli investimenti che cerca di cogliere il momento in cui i prezzi delle attività cambiano direzione.
Sulla carta potrebbe sembrare un approccio d'investimento di buon senso. Ma concentrarsi sul market timing è una strategia d'investimento estremamente controversa con i suoi critici più severi che addirittura non la ritengono una strategia ma solo una grande scommessa.
Charlie Munger, vice presidente del Berkshire Hathaway e partner storico di Warren Buffett, è scomparso lo scorso novembre poco prima del suo 100° compleanno, ma le sue molte intuizioni e commenti saranno ricordati per anni a venire. Uno di questi è particolarmente pertinente alla questione del market timing: "Il mondo è pieno di giocatori d'azzardo che non faranno bene come gli investitori pazienti."1
Cos'è il market timing?
Il market timing è uno stile di investimento che mira a cogliere i momenti in cui i prezzi stanno per cambiare direzione e quindi realizzare guadagni a breve termine. Spesso è in contrasto con lo "stare nel mercato": l'idea di restare investiti invece di tentare di prevedere i momenti del cambiamento infatti potrebbe essere una strategia più affidabile.
I market timer utilizzano una serie di tecniche per raggiungere i loro obiettivi. Aspettano dei segnali e comprano o vendono quando certi dati, per esempio le statistiche economiche, raggiungono determinati livelli. Oppure possono osservare le tendenze del mercato, acquistando o vendendo quando i prezzi salgono o scendono a un livello al di fuori di un range storico. Ma mentre i punti di inversione nei mercati appaiono ovvi col senno di poi, individuare quei momenti in tempo reale è molto più difficile – qualcuno direbbe impossibile.
Perché è così difficile prendere il tempo al mercato?
La difficoltà principale è separare i veri segnali di mercato dal "rumore". Nei mercati finanziari, il rumore si riferisce alla quantità di dati che possono oscurare le vere tendenze sottostanti nei prezzi.
I prezzi delle azioni si muovono costantemente e ogni movimento è il risultato di singole negoziazioni. I trader potrebbero reagire a una notizia specifica, ai propri obiettivi o peggio, alle proprie paure o sogni.
Per operare sul mercato, un trader deve essere in grado di distinguere tra rumore e segnali autentici. Devono anche essere in grado di farlo in modo coerente, perché anche se qualche volta gli va bene, quando va male possono mancare un guadagno o peggio incorrere in una perdita.
Storicamente, le strategie d'investimento a lungo termine hanno generato rendimenti superiori all'inflazione. Tra il 1996 e il 2022, l'indice S&P500 ha conseguito rendimenti in media del 6,8% annuo.2 In quel periodo, ci sono stati storni importanti, molti dei quali del tutto imprevisti – compresa la Crisi Finanziaria Globale del 2007-8.
Restare investiti in quei 25 anni avrebbe generato rendimenti superiori all'inflazione. Superarli cercando di anticipare il mercato in molti casi avrebbe significato indovinare la tempistica di quei rally e quegli storni di breve termine.
Gli investitori più considerati al mondo solitamente non considerano il market timing. Warren Buffett disse una volta che non era bravo a prevedere l'andamento a breve termine dei prezzi dei titoli aggiungendo:" Non ho mai la più pallida idea di ciò che farà il mercato azionario nei prossimi sei mesi, o l'anno successivo, o i due successivi."3
Restare investiti è solo un investimento passivo?
Spendere tempo sul mercato non è la stessa cosa degli investimenti passivi. Pur comportando investimenti per periodi più lunghi, richiede un approccio attivo all'analisi della ricerca e giudizio. Mantenere un investimento in società con potenziale di crescita magari aumentandolo negli anni costituisce un tipo di investimento attivo a lungo termine.
Anticipare il mercato fa parte della gestione attiva a lungo termine che non cerca di catturare guadagni derivanti da segnali di mercato di breve. Ignorare i segnali poco significativi è di per sé una decisione attiva: la gestione attiva razionale implica processi rigorosi, guidati dall'analisi piuttosto che da decisioni di emotivamente guidate.
Quali fattori a breve termine muovono i prezzi degli asset?
Le aspettative sui prezzi delle azioni per il 2024 sono contrastanti. I dati sulla crescita economica di molte economie sono ancora volatili e le prospettive per i tassi d'interesse restano incerte. Ad esempio, il governatore della Banca d'Inghilterra Andrew Bailey ha recentemente avvertito che "c’è ancora strada da fare" prima che l'inflazione raggiunga il suo obiettivo,4 mentre il Monetary Policy Committee della Banca ha avvertito che non escludeva un ulteriore aumento dei tassi d'interesse.5
Questa incertezza va al centro del dibattito sulla market timing. La scelta di un momento preciso per investire in azioni o altre attività di rischio può essere complesso e indicatori di breve termine quali dati di settore e risultati societari – al di sopra o al di sotto delle aspettative – possono causare movimenti significativi dei prezzi a breve termine.
Le obbligazioni emesse da società o governi sono ampiamente considerate investimenti affidabili a lungo termine. Il capitale è relativamente al sicuro e ancora di più nel caso dei titoli di Stato (ad esempio, titoli di stato americani o gilt britannici). Anche il flusso di reddito è prevedibile.
Tuttavia, il valore delle obbligazioni può fluttuare a breve termine in risposta alle variazioni dei tassi d'interesse della banca centrale – o alle aspettative dei mercati in merito ai tassi futuri. Anche i prezzi dei titoli di Stato fluttuano in risposta alle previsioni sui prestiti governativi, maggiore l’esigenza di finanziamenti, più alto è il rendimento richiesto dagli investitori.
I private asset sono spesso citati come un esempio di investimento per il quale il tempo è una componente cruciale. Il private equity, il private debt e gli investimenti diretti nel settore immobiliare o in infrastrutture comportano tutti un impegno a più lungo termine.
In effetti, si prevede che a breve termine gli asset privati mostrino rendimenti modesti o negativi, con le aspettative di una sovraperformance solo su un periodo più lungo. Negli ultimi anni, gli investitori istituzionali hanno aumentato le allocazioni al settore privato, in parte per garantire rendimenti a lungo termine ma anche per diversificare dall'andamento volatile dei mercati azionari e obbligazionari.
Identificare i cosiddetti megatrend nell'economia e nel business è un metodo utilizzato dagli investitori professionali per cercare di ridurre il rumore di breve. La decarbonizzazione dell'economia globale, a vantaggio delle energie rinnovabili e di altri settori, e la crescita dell'intelligenza artificiale (AI) sono due esempi di megatrend che sono stati spesso identificati dai media.6
Gli esperti concordano sulla direzione dei mercati?
La risposta breve è no. Un sondaggio di Natixis7 sulle aspettative degli investitori istituzionali ha rilevato che lo stato d'animo prevalente era l'incertezza.
Ad esempio, per stabilire se una recessione sia inevitabile nel prossimo futuro, il 51% dice sì e il 49% dice no. Ma anche coloro che si aspettano una recessione sono divisi sui tempi: Il 39% si aspetta una recessione nella prima metà del 2024, il 42% se l’aspetta nella seconda metà e il resto nel 2025.
Una simile varietà di opinioni esiste riguardo alla possibilità che i mercati finanziari nel 2024 diventino più stabili: il 59% prevede livelli più elevati di volatilità per i mercati azionari e il 39% lo stesso per le obbligazioni.
In effetti, in base alla nostra aggregazione delle prospettive di molte delle GFI (Global Financial Institution – istituzioni finanziarie globali), la parola d'ordine è cautela a causa dell'incertezza legata alle "circostanze eccezionali" – come il ciclo di rialzo dei tassi senza precedenti, lo scenario geopolitico teso e il consistente accumulo di debito post-Covid.8
Molte GFI non hanno cercato di fare previsioni a breve termine, dopo essere state bruciate dalle loro scelte nel 2023 – la recessione globale che non è mai accaduta, le asserzioni premature che "le obbligazioni sono tornate", e così via. Hanno invece scelto di favorire una visione a più lungo termine con un approccio d'investimento tematico – che include la transizione energetica, l'IA – e previsioni non assolute.
Questa chiara divisione di opinioni sulle domande più basilari sui mercati mostra quanto sia difficile pianificare. Per di più, cercare sempre di anticipare i rischi di mercato restando liquidi per periodi di tempo sostanziali. Questo è il motivo per cui investire attivamente, alla ricerca di valore nei fondamentali, e trascorrere del tempo nel mercato ha un track record di gran lunga migliore nella generazione di rendimenti reali.
In ultima analisi, investire con successo è – ed è sempre stata – un'impresa a lungo termine. Per riecheggiare Charlie Munger, il tempo nel mercato è molto più importante – e fruttuoso – che cercare di anticipare il mercato. E ricordare a sé stessi di questo fatto è la chiave per costruire un portafoglio in grado di resistere non solo ai ribassi, ma anche ai rialzi trionfali.